Pillole di razionalità #3 – Stare meglio sui social media

Ecco alcuni “trucchi” dalla ricerca per vivere più serenamente gli ambienti virtuali.

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Diceva Aristotele che l’essere umano è un “animale razionale”. E nel corso della storia molti filosofi hanno condiviso questa visione ottimistica, anche se alcuni hanno sottolineato debolezze e vicoli ciechi del pensiero umano. Solo negli ultimi cinquant’anni, però, le scienze cognitive hanno cominciato a studiare sperimentalmente la razionalità e l’irrazionalità umana. Psicologi, economisti e neuroscienziati hanno raccolto dati su come di fatto ragioniamo e prendiamo decisioni, sia sul lavoro sia nella vita quotidiana. E questi studi ci mostrano che spesso non siamo affatto razionali, ma vittime di distorsioni cognitive (i cosiddetti bias) che ci spingono a fare scelte e ragionamenti scorretti o inefficienti. Queste trappole mentali riguardano non solo i profani ma anche gli esperti (scienziati, medici, giudici, politici, consulenti, ecc.) e gettano un’ombra di pessimismo sulla possibilità dell’essere umano di migliorare se stesso e la società in cui vive usando la propria ragione. D’altra parte, la conoscenza sempre più accurata che abbiamo della nostra mente e delle sue strategie spontanee di ragionamento e decisione (le cosiddette euristiche) ci permette di usare contromisure e strumenti cognitivi per evitare le trappole e migliorare le nostre decisioni. Il gruppo di ricerca MInD alla Scuola IMT studia sia la teoria sia la pratica del ragionamento umano, al fine di comprendere e migliorare le nostre decisioni e il loro impatto sulla società. Nei video di “Pillole di razionalità” vi proponiamo alcuni spunti di riflessione.

La maggior parte dei social che frequentiamo ci restituisce una visione distorta e incompleta di quello che succede al loro interno: non sappiamo come funzionano gli algoritmi che ci fanno vedere un post invece di un altro, che cosa aiuta un contenuto a diventare virale oppure, viceversa, pressoché sconosciuto. Spesso, il tempo passato sui social finisce per diventare fonte di frustrazione invece che di arricchimento delle relazioni a causa di continui litigi, scontri, attacchi… Questo dipende anche da come le piattaforme sono costruite e regolate: per favorire la partecipazione costante, social come Instagram e TikTok organizzano e moderano la visione dei contenuti in maniera molto calcolata, automatizzata e soprattutto poco trasparente. Salvo alcune eccezioni, non è possibile avere accesso ai dati sul funzionamento delle piattaforme.

Oggi, però, qualche suggerimento per vivere più serenamente la vita social ci viene dalle ricerche condotte da psicologi, sociologi, economisti, informatici. Approfondisci nel video alcuni consigli su come stare “meglio” sui social.

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